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Intervento del sociologo Alessandro Mongili
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questo fare un pezzo di strada assieme a
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tutti quanti un po' cioè è la cosa che
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caratterizzano i radicali alla fine
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però un po' tutti lo siamo dentro nel
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senso che alla fine ci importa di avere
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dei temi in comune ci importa di toccare
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delle battaglie che logicamente ci
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vedono compagni insieme su più fronti
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quindi preferisco avere più compagni su
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più fronti che meno compagni su meno
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fronti quindi proprio per un fattore
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numerico siamo su un direi eh allora qua
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si conclude il primo panel sulle vittime
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del sangue infetto ci tengo a
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ringraziare ancora il comitato il
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comitato Andrea
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Spinetti Giovanni Fara e Francesca
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Ghirra per la
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collaborazione adesso in attesa
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dell'intervento su Federic chiamo a
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parlare Alessandro Mongi professore di
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sociologia all'Università di
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Padova ah sì e ricordo anche che essendo
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aperto il dibattito generale potete
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iscrivervi a parlare presso la
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segreteria di presidenza
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grazie posso parlare sì
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vi ringrazio tanto per questo invito e
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anche per quello che fate e
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sono rimasto molto toccato per
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interventi che mi hanno
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preceduto e vi voglio sono venuto qui
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soprattutto per ringraziarvi per la
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vostra iniziativa e che insomma per la
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per la manifestazione che avete
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organizzato a Cagliari a metà marzo
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un'iniziativa europeista ma anche
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un'iniziativa che va nella direzione
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ci siamo ritrovati in piazza provenendo
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da forze diverse da esperienze diverse
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credo che quello sia il cammino ci
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aspetta in un quadro completamente
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cambiato perché non possiamo pensare il
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mondo come l'abbiamo
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pensato
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sincredere
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l'appo grazie stavo dicendo non possiamo
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pensare il mondo come l'abbiamo
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conosciuto memor e questo eh questa non
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è una così un'affermazione è
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un'affermazione
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atterrita nel senso che nelle ultime
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settimane negli ultimi mesi abbiamo
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visto
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concretizzarsi una reazione a mio modo
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di vedere molto forte alla ai
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cambiamenti che abbiamo vissuto negli
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ultimi decenni che andavano la direzione
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della globalizzazione
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così oggi si sta configurando una
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reazione un ritorno allo stato nazione
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ehm spinto eh prima da
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Putin il quale ha invaso
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l'Ucraina poi da Nettaniau il quale
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ha insomma fatto quello che ha fatto a
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Gazza
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e infine dagli Stati Uniti che vogliono
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replicare questo modello di occupazione
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di altri
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territori eh nell'emisfero occidentale
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allora è una situazione
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assolutamente drammatica e anche secondo
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me priva di prospettive perché guardano
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tutti questi tre casi guardano al
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passato al ristabilire di interi al
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ristabilire di un passato mitico biblico
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al ristabilirsi di un'egemonia come
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quella degli Stati Uniti sull'emisfero
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occidentale ma anche sul resto del mondo
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basata non più sulla cooperazione ma sul
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dominio nudo e
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crudo ehm queste forze sono scatenate
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contro il diritto
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all'autodeterminazione per questo
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secondo me noi sardi dovremmo essere
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particolarmente sensibili
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nell'opporci a questa
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deriva e sono scatenati contro le donne
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come si è detto ma sono scatenati
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soprattutto significativamente contro le
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persone
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transgender in quanto la loro stessa
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esistenza tocca diciamo un mito
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fondativo delle società
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patriarcali cioè il binarismo
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si sono alleati in modo assolutamente
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stupefacente per chi non seguiva questi
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processi con i progetti per oligarchi o
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concrono imprenditori di una parte della
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Silicon Valley che ricordiamo non è un
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fenomeno solo americano ma è mondiale la
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Silicon Valley quella parte che ha eh
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non considera i dati come un bene comune
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ma come un bene su cui produrre
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valore l'unica progetto politico in
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campo che guardi avanti è il progetto
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europeo noi possiamo essere critici
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verso l'Europa dobbiamo essere critici
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ma questo è l'unico progetto politico
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che guardi al futuro che ci dia
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prospettive l'europa non sarà mai
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probabilmente uno stato se meglio così
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sarà continuerà ad essere una comunità
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ununione una federazione una
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confederazione quello che è in cui
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seiamo nessuno stato assuma una
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posizione
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dominante e questo quadro lo so che
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forse sembrerà perché ci sta parlando di
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questo perché ci
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riguarda le vecchie alleanze
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politiche che che sono state create in
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Italia e in Sardegna perché io sono
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indipendentista è l'unico posto cioè mi
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interessa il mondo ma mi interessa anche
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la mia condizione di salto
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ehm questo quadro modifica le condizioni
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delle alleanze
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politiche e indubitabilmente la piazza
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di Cagliari era un'indicazione in questo
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senso noi dobbiamo aprirci ma dobbiamo
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aprirci
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reciprocamente questo significa che la
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sinistra tradizionale italiana che c'è
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in Sardegna deve essere più attenta come
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parla ai temi verso i quali sviluppa
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interesse ora io guardate bene sono più
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che un sociologo studioso di di scienze
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di tecnologia ci chiamiamo siamo una
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piccola setta diciamo in accademia
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chiamiamo STS Scholars
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ecco e mi è interessato mi hanno
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interessato
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moltissimo mi hanno interessato
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moltissimo le cose che avete detto prima
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ho pensato alla lunga durata per quanto
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riguarda i pronomi della Sardegna in
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Sardegna all'inizio del 900 c'erano 2000
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morti l'anno di malaria 2000 morti
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l'anno negli anni 40 ce n'erano 200
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morti ogni anno la storia della Sardegna
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è storia sanitaria anche in questo
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senso i morti di eh Covid in Sardegna
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sono stati
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3000 cioè quasi ogni anno in Sardegna di
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Malaria moriva la grosso numero di
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persone e sono morti durante la pandemia
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del Covid
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durante la guerra di liberazione saldo
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catalana la Sardegna è passata da quasi
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1000 centri abitati agli attuali
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350 molte aree se voi visitate ad
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esempio il Mailovu noterete che nella
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pianura non c'è neanche un paese tutti i
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paesi sono arroccati pozzi Borutta tutti
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arroccati intorno a questa pianura
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perché nella pianura c'era la malaria
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ecco
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ehm perché vi ho fatto anche questo
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escursus per dirvi che è quello che ci
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aspetta a noi genericamente progressisti
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rivoluzionari eccetera è metterci
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assieme metterci assieme significa
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aprirci gli uni con gli altri non
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semplicemente pretendere che i nostri
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volti indipendentisti per quanto pochi
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si dirigano verso verso la sinistra
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significa smettere di assumere
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atteggiamenti colonialisti verso la
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Sardegna anche mentali come ultimamente
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abbiamo visto abbiamo visto quasi
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riflessi parloviani rispetto a certe
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assurdità che si dicono su di noi
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bisogna uscire dalla dall'idea che la
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modernamentità in Sardegna può arrivare
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solo da fuori la modernamentà la
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dobbiamo produrre noi la produciamo noi
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in risposta ai nostri problemi non deve
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essere più esogena deve essere endogena
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perché badata bene il modello di imporre
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ai popoli un certo tipo di modernità è
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lo stesso modello di Putin lui cosa cosa
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dice noi l'Ucraina non esiste dice noi
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dobbiam l'Ucraina è una parte della
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Russia e diciamo per usare una frase che
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ho dato il presidente Zelenski una volta
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in risposta a a Moscal Zelenski ha detto
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chi non sarà mai più una città di
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provincia ce la gestiremo noi ecco
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questo è un punto importante molti saldi
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sono
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cresciuti hanno sviluppato questa
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coscienza per cui se vogliamo unirci
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dobbiamo considerare anche questo lato
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e e finisco il mio intervento con una
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preghiera a i
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laiciali affinché affinché continuino in
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questa strada unitaria che si basa su
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una pratica di attivismo hanno ricordato
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e non su ideologi o discorsi bla bla bla
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ecco perché è molto importante quello
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che voi fate io vi voglio ringraziare
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grazie grazie
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all
#Government
#Social Issues & Advocacy
#Discrimination & Identity Relations
#Human Rights & Liberties
#War & Conflict