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Internet Explorer è ufficialmente morto,
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ma la sua eredità non è ancora finita.
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Il browser lanciato nel 1995 ha lasciato
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un'impronta indelebile sul web e con
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esso una serie di vulnerabilità che
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ancora oggi possono colpire i PC
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moderni. Quando Microsoft ha annunciato
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il passaggio a Edge, molti utenti hanno
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pensato che I fosse ormai in fase di
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dismissione. Tuttavia la sua tecnologia
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è stata incorporata all'interno del
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nuovo browser. EGE utilizza lo stesso
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motore rendering chiamato Trident per
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garantire compatibilità con le vecchie
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pagine web. Questo significa che,
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sebbene l'interfaccia sia cambiata, i
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bug possono ancora propagarsi. Un sito
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malintenzionato può sfruttare una falla
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nota in trident per eseguire codice
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arbitrario sul computer dell'utente,
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anche quando si utilizza Egge. In
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pratica, la malattia è stata trasferita
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dalla vecchia piattaforma alla nuova.
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Per proteggersi gli utenti devono: Uno,
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disabilitare l'opzione usa Internet
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Explorer per i siti compatibilità in
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edgge. Due, mantenere aggiornato il
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sistema operativo e tutti i componenti
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di sicurezza. Tre, installare un
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antivirus che rilevi anche vulnerabilità
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legace. Il futuro del web richiede
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attenzione alle radici delle minacce.
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Anche se Internet Explorer è morto, la
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sua eredità continua a infettare.